vitamina C

25 Maggio 2007 By Paolo Palmas

La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile alla quale sono riconosciute numerose funzioni: facilita l'assorbimento del ferro (è utile quindi nel trattamento dell'anemia), contribuisce alla produzione dei globuli rossi e irrobustisce i vasi sanguigni, aiuta la guarigione delle ferite e delle fratture ossee, mantiene sani i denti e le gengive e ha un'importante azione antiossidante. Non è invece scientificamente dimostrata la sua azione contro il raffreddore, anche se si ritiene che rafforzi le difese immunitarie.

La vitamina C è largamente presente negli ortaggi e nella frutta: tra le fonti principali vi sono gli agrumi, le fragole, il ribes nero, le verdure a foglia scura (broccoli, crescione, spinaci, cavolo), i pomodori e le patate. Per mantenere attive le proprietà della vitamina C contenuta nei cibi occorre evitare una cottura prolungata ed è preferibile consumare frutta e verdura fresche, che vanno tenute al riparo da luce e calore ma non congelate.

Il fabbisogno giornaliero di vitamina C raccomandato agli adulti di entrambi i sessi è pari a 60 mg; i fumatori dovrebbero raddoppiare la dose, e le donne che allattano dovrebbero aumentarla di 30 mg. Per i neonati la quantità di vitamina C è stata fissata nella metà di quella stabilita per gli adulti (30 mg), aumentando progressivamente con l'aumentare del peso corporeo.

Sin dall'antichità una grave carenza di vitamina C è stata associata allo scorbuto, malattia caratterizzata da fragilità ed emorragia capillare che però è oggi quasi completamente scomparsa nei Paesi industrializzati. Una mancanza di vitamina C può manifestarsi comunque con difficoltà digestive, epistassi, anemia e lenta cicatrizzazione delle ferite.