Bibite al benzene
26 Giugno 2007
Dagli Stati Uniti arriva una nuova allerta per le bibite confezionate. Il Consumer Report, il mensile della più potente associazione di consumatori Usa, dichiara di aver individuato in alcune bibite la presenza di un alto livello di benzene, sostanza a provata attività cancerogena. In realtà queste bevande non vengono, ovviamente, addittivate di benzene, ma l’interazione di due componenti presenti potrebbe favorirne la formazione, soprattutto se sottoposte all’azione del calore e della luce.
Si tratta dell’acido ascorbico (la vitamina C), usato come antiossidante in molte bibite, in particolare quelle a base di agrumi, e del benzoato di sodio, sostanza conservante (codificata dalla sigla E 211) utilizzata come antimicrobico. Consumer Report, nel primo semestre dello scorso anno, ha analizzato quattordici bibite contenenti acido ascorbico e sodio benzoato, evidenziando come in alcuni campioni il livello di benzene riscontrato fosse ben oltre il limite imposto dalle leggi federali vigenti in alcuni stati americani ( 5 microgrammi /litro). Si ricorda che in Europa, e quindi anche in Italia, la regolamentazione ufficiale prevede solo limiti per la presenza di benzene nell’acqua potabile (ancor più restrittivi, pari a 1 microgrammo/litro), ma non ne prevede alcuno per le bevande.
Non si capisce come mai la Food and Drug Administration, l’organismo americano competente per il controllo e la sicurezza alimentare, pur avendo constatato la presenza di elevati livelli di benzene in alcuni campioni di bibite già dal lontano 1990, non ha, ad oggi, ancora assunto posizioni ufficiali in merito.
In Italia non sono poche le bibite in commercio contenenti le due sostanze; quasi tutte le aranciate, le bibite a base di succhi di frutta (agrumi in particolare), qualche tipo di cola sono tutti prodotti in cui esiste la possibilità che si formi benzene, soprattutto se durante il trasporto o l’immagazzinaggio avviene, come prevedibile, un’esposizione a luce e calore non controllata.
Sebbene gli esperti ( che spesso fanno parte delle commissioni di controllo sulla sicurezza alimentare) assicurino che i livelli di benzene riscontarti non esprimono un rischio per la salute, è meglio ricordare che si tratta comunque dell’esposizione ad un agente cancerogeno; è opportuno quindi riflettere sull’eccessivo utilizzo di questi prodotti, che soprattutto i nostri bambini consumano , talvolta, senza misura.
Paolo Palmas, responsabile Nutrifood.