La dieta anticellulite

1 Ottobre 2007 By Paolo Palmas
La dieta anticellulite ha lo scopo di aiutare l’organismo a liberarsi delle scorie; non si tratta di nutrirsi con cibi ipocalorici, ma con cibi leggeri e di facile digestione, attraverso l’impostazione di un programma specifico che tenga conto di tutte le variabili individuali. Sono sconsigliati i cibi ricchi e pesanti, che tendono a sovraccaricare il fegato, e ne impediscono l’attività di drenaggio e depurazione.
Compatibilmente alle rispettive caratteristiche individuali ed alle necessità personali, si può dire che gli alimenti da preferire nella dieta anticellulite fanno capo a 3 gruppi sostanziali: la frutta, preferibilmente cruda, da consumarsi nella prima parte della giornata, e da scegliersi a seconda della biocompatibilità individuale; la verdura, da consumarsi a pranzo e a cena, scelta a basso tenore di zuccheri; le proteine, il cui tipo deve rispettare la compatibilità biologica individuale e la presenza eventuale di intolleranze specifiche.
Come si può intuire, le indicazioni sugli alimenti da preferire dovrebbero essere approfondite in forma individuale. Meno complicato è fornire qualche suggerimento a proposito dei cibi da ridurre drasticamente.
In cima a questa lista si trovano gli alimenti forti portatori di sale, in particolare tutti i formaggi, tutti gli affettati e gli insaccati, i patè, le olive e le preparazioni in salamoia, alcuni prodotti da forno. Inoltre è opportuno controllare l’assunzione dei cibi molto lievitati, e comunque non seguire terapie integrative a base di lievito di birra, il quale finirebbe per creare una fermentazione intestinale non idonea e quindi ad alimentare la ritenzione di liquidi che invece dovrebbero essere smaltiti.
Un cenno a parte merita l’acqua: è superfluo ricordare che dovendo allontanare una importante quantità di scorie è opportuno bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno. Questa va scelta oligominerale, con basso residuo fisso e consumata soprattutto lontano dai pasti; non è buona norma impegnare le attività di filtro e drenaggio dell’area splenica quando sono attivi i processi digestivi del polo gastro-epato-biliare.