Intolleranze alimentari e ipertensione

28 Dicembre 2007 By Paolo Palmas
Negli ultimi anni molte osservazioni confermano che le intolleranze alimentari rivestono un ruolo cruciale nella determinazione dello stress cellulare. Studi di psico-neuro-endocrino-immunologia (il cosiddetto sistema PNEI) documentano come il quadro clinico in presenza di un’intolleranza alimentare possa essere il più vario; tra le manifestazioni più evidenti, conseguenti allo stress sopraindicato, vi sono alcune forme di ipertensione arteriosa, che possono quindi essere affrontate trattando le ipersensibilità presenti.
Un interessante lavoro pubblicato su “La Medicina Biologica” (Stegagno M, La Med Biol, giugno 2000: pagg. 39-41) ha seguito per un anno oltre 350 pazienti con ipertensione arteriosa, non in terapia farmacologia, di età compresa tra i 35 e i 75 anni; le sostanze positive al test utilizzato, scelte tra quelle più comunemente responsabili di intolleranza alimentare, sono state sottoposte ad un regime dietetico restrittivo per tutta la durata dell’osservazione. Al termine dello studio il 30% dei casi ha mostrato una normalizzazione dei valori pressori, il 40% un netto miglioramento, variazioni minori e non significative nel restante 30%.
I dati esposti suggeriscono un’origine alimentare per un certo numero di ipertensioni arteriose, e della loro possibile correzione non farmacologia che, nella maggior parte dei casi, è stata definitiva.
Le ipersensibilità alimentari, dunque, stimolando e mantenendo uno stato infiammatorio persistente (se non trattate), possono concorrere a mantenere, in alcuni soggetti, valori pressori alterati rispetto allo standard di riferimento. E’ bene ricordare che non tutti i soggetti intolleranti a qualche alimento devono necessariamente diventare ipertesi, e questo perché ogni individuo orienta la tolleranza allo stress verso i sistemi più lacunosi e meno protetti, secondo la propria costituzione biologica e secondo il proprio assetto endocrino, metabolico e immunitario. Così, la via effettrice di una o più intolleranze alimentari, può non essere necessariamente rappresentata dall’apparato cardio-vascolare, ma anche da altri sistemi ed apparati, come quello digerente, cutaneo, respiratorio, ecc.
Come già rimarcato in altri articoli, nell’attuale contesto sociale ed ambientale, è fondamentale conoscere la risposta individuale ai vari componenti alimentari, al fine di ridurre le conseguenze dello “stress cellulare” indotto dal consumo di cibi non congrui. L’obiettivo è quello di conservare lo stato di salute, migliorando le innate capacità di difesa del sistema immunitario, oggi spesso compromesso da errate abitudini o da inquinanti nascosti.
Staff Nutrifood.