Il potere del linguaggio
14 Gennaio 2008“Le parole che pronunci con convinzione emotiva diventano la vita che vivi, il tuo paradiso o il tuo inferno” (Anthony Robbins)
Per capire il potere del linguaggio, pensiamo a quanto, a distanza di anni, le parole pronunciate da un genitore, da un insegnante, da un allenatore, a da un amico possono ancora condizionare l’opinione e l’immagine che abbiamo di noi stessi (“sei un fallito, non capisci niente, non sei capace”, oppure “sei un grande, a te riesce tutto bene, non sbagli mai”). Allo stesso modo, nella vita di tutti i giorni, le parole che pronunciamo per definire la nostra persona e il nostro carattere, i nostri stati d’animo o le esperienze che stiamo vivendo, ci condizionano e creano in noi l’emozione corrispondente ai termini che utilizziamo.
Di fronte a un evento negativo, ad esempio, sicuramente cambia la nostra percezione del medesimo, a seconda che lo definiamo “una catastrofe”, oppure “un problema”, oppure “un momento critico”. Ognuna di queste definizioni risveglia in noi emozioni diverse, e ci spinge ad agire in maniera diversa di fronte all’evento. Nel primo caso la nostra capacità d’agire rimarrà pressochè paralizzata, e ci sentiremo impotenti di fronte agli avvenimenti, o comunque incapaci di porvi rimedio; negli altri casi invece, ci sentiremo in grado di affrontare la cosa, nonostante le difficoltà: “problema” ad esempio, rimanda a qualcosa da risolvere, ma comunque risolvibile, mentre “un momento” ci fa pensare a qualcosa di transitorio, e quindi ci predispone a sentimenti meno pessimistici.
Allo stesso modo, di fronte a un insuccesso, diverso sarà se come reazione diremo “non ce la farò mai”, oppure “ andrà meglio la prossima volta”, oppure “capita a tutti, domani ci riprovo”.
Il potere delle parole è tanto fondamentale nell’affrontare le situazioni con il giusto stato d’animo, quanto nella costruzione dell’immagine di sé. Se in continuazione diciamo a noi stessi, “tanto in questa cosa non sono capace, non ci riesco, è più forte di me, non ce la faccio, è impossibile”, stiamo pur certi che quella cosa, qualunque cosa sia, anche la più banale, non ci riuscirà mai. Diverso sarebbe se dicessimo: “ ora ci provo, ce la posso fare, sono capace” perché queste parole ci predispongono a sentimenti positivi, ci danno carica ed energia per affrontare la questione, ci motivano a credere in noi stessi, proiettano una bella immagine di noi.
Se dunque è vero che le parole influenzano i nostri stati d’animo, e possono essere motivanti o demotivanti, potenzianti o depotenzianti, riuscire ad utilizzare termini che amplificano le nostre sensazioni positive, e diminuiscono le nostre sensazioni negative, che aumentano la stima in noi stessi invece che abbatterla, diventa allora fondamentale per vivere meglio e raggiungere più facilmente i nostri obiettivi.
Questo lavoro sul linguaggio, che ognuno di noi può fare per migliorare il proprio approccio con la vita in genere, è uno degli strumenti utilizzati dal coach per aiutare il cliente a raggiungere i propri obiettivi acquisendo una più consapevole e positiva modalità di comunicazione con gli altri e soprattutto con sè stesso.
Sara Barbero, consulente Nutrifood e personal coach.