L’acrilamide favorisce il cancro al seno

10 Marzo 2008 By Paolo Palmas
Secondo una ricerca pubblicata sull’ International Journal of Cancer, l’acrilamide potrebbe aumentare il rischio di sviluppare cancro al seno. Si tratta di un polimero utilizzato per la fabbricazione di contenitori di plastica e per preparare cosmetici, ma anche presente in cibi di largo consumo, in dosi decisamente superiori ai livelli ammessi.
Lo studio in questione (il primo ad aver utilizzato marcatori biologici dell’emoglobina per valutare l’esposizione all’acrilamide) ha dimostrato l’esistenza di una correlazione tra questo polimero presente negli alimenti ed il tumore umano. Sono state osservate 374 donne in post-menopausa con storia di cancro al seno, e 374 donne sane. I risultati hanno documentato un’associazione positiva tra l’aumento dei livelli di acrilamide e lo sviluppo di cancro alla mammella. In particolare il rischio raddoppia con un aumento di dieci volte i livelli circolanti di acrilamide; poiché il fumo di sigaretta ne costituisce una fonte considerevole, i dati sono stati coerentemente adeguati in funzione delle abitudini individuali legate al tabacco.
L’acrilamide alimentare è presente nei derivati di cereali e amidi cotti a temperature elevate, come le patate o il mais, da cui oltretutto si produce olio spesso utilizzato dalle industrie alimentari.
Già da tempo è noto che l’alta temperatura di cottura dei grassi provoca trasformazioni chimiche che generano sostanze ad attività irritativa (acroleina) sulla mucosa dell’apparato digerente, oltre a perossidi e altri composti tossici di difficile smaltimento da parte dell’organismo.
Un altro pericolo segnalato dalla Letteratura scientifica riguarda la formazione di acidi grassi cosiddetti “trans” nei condimenti sottoposti a cottura; con questo procedimento si producono forme isomeriche, trans appunto, che hanno una conformazione spaziale diversa dai normali grassi in natura. Questi grassi idrogenati, di cui la margarina è la capostipite, vengono considerati un potenziale rischio per le coronaropatie ischemiche.
Nutrifood ha già documentato ampiamente in altri articoli l’esigenza di istituire un’adeguata cultura alimentare che tenga d’occhio principalmente i fattori di prevenzione; l’utilizzo di olio extravergine di oliva, possibilmente estratto a freddo e consumato crudo, costituisce un irrinunciabile strumento di protezione.
Staff Nutrifood.