La dieta anti-cellulite
5 Giugno 2008Con l’avvicinarsi dell’estate per molte donne (ma talvolta anche per qualche uomo) arriva il momento di concentrarsi maggiormente sulla linea, e l’obiettivo diventa quello di controllare il peso e limitare il formarsi di fastidiose gibbosità che conferiscono al tessuto sottocutaneo il caratteristico aspetto a buccia d’arancia. Benchè sia necessario un approccio multidisciplinare per affrontare il problema cellulite, è tuttavia utile fornire alcune importanti informazioni di carattere nutrizionale.
La dieta anticellulite ha lo scopo di aiutare l’organismo a liberarsi delle scorie; non si tratta di nutrirsi con cibi ipocalorici, ma con cibi idonei e compatibili, e quindi di facile digestione per chi li assume. E’ bene dunque attenersi ad un programma specifico che tenga conto di tutte le variabili individuali, tra cui, molto importante, la conoscenza delle proprie intolleranze alimentari. Sono sconsigliati comunque cibi ricchi e pesanti, che tendono a sovraccaricare il fegato, e ne impediscono l’attività di drenaggio e depurazione.
Compatibilmente alle rispettive caratteristiche individuali ed alle necessità personali, si può dire che gli alimenti da preferire nella dieta anticellulite fanno capo a 3 gruppi sostanziali: la frutta, preferibilmente cruda, da consumarsi nella prima parte della giornata, e da scegliersi a seconda della biocompatibilità individuale; la verdura, da consumarsi a pranzo e a cena, scelta a basso tenore di zuccheri; le proteine, il cui tipo deve rispettare la compatibilità biologica individuale e la presenza eventuale di intolleranze specifiche. E’ noto infatti che le ipersensibilità alimentari sostengono uno stato infiammatorio che concorre ad aumentare la formazione di tossine e prodotti di scarto.
Come si può intuire, le indicazioni sugli alimenti da preferire dovrebbero essere approfondite in forma individuale. Meno complicato è fornire qualche suggerimento a proposito dei cibi da ridurre drasticamente.
In cima a questa lista si trovano gli alimenti forti portatori di sale, in particolare tutti i formaggi, tutti gli affettati e gli insaccati, i patè, le olive e le preparazioni in salamoia, alcuni prodotti da forno. Inoltre è opportuno controllare l’assunzione dei cibi molto lievitati, e comunque non seguire terapie integrative a base di lievito di birra, il quale finirebbe per creare una fermentazione intestinale non idonea e quindi ad alimentare la ritenzione di liquidi che invece dovrebbero essere smaltiti.
Un cenno a parte merita l’acqua: è superfluo ricordare che dovendo allontanare un’importante quantità di scorie è opportuno bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno. Questa va scelta oligominerale, con basso residuo fisso e consumata soprattutto lontano dai pasti; non è buona norma impegnare le attività di filtro e drenaggio dell’area splenica quando sono attivi i processi digestivi del polo gastro-epato-biliare.
Se l’organismo funziona bene ed allontana naturalmente tutte le scorie non vi è pericolo che il tessuto adiposo si possa “intossicare” e trasformare in cellulite; una volta che questa si è formata è ancor più importante l’eliminazione delle scorie tossiche. I meccanismi di depurazione più importanti sono la diuresi, la defecazione e la sudorazione. Vien da sé che gli organi preposti a questo lavoro, reni, intestino e pelle, debbano funzionare perfettamente.
L’attività renale è favorita dal giusto apporto di acqua che si introduce; come anticipato è necessario bere non meno di 1,5 litri di acqua al giorno, soprattutto lontano dal pasto, scegliendo il tipo giusto in funzione dei parametri chimici e fisici che le etichette riportano. L’acqua deve essere a basso residuo fisso e avere un ph lievemente acido, al fine di favorire i processi digestivi e non fungere da tampone per l’ambiente gastrico in cui giunge. E’ superfluo ricordare che la dieta deve essere, come si è visto, povera in sale, altrimenti i liquidi introdotti finirebbero con l’essere trattenuti invece che smaltiti. Inoltre l’acqua deve essere introdotta costantemente durante tutto l’arco della giornata; è bene non riempirsi bevendone molti bicchieri tutti insieme, perché finirebbero per generare fastidiosi gonfiori addominali.
La stitichezza è un problema che spesso accompagna la cellulite; quando si ha difficoltà nell’evacuazione l’organismo è costretto a trattenere le scorie tossiche. Per favorire la regolare funzione intestinale è bene seguire alcune semplici regole: impostare e mantenere con costanza pressoché quotidiana una moderata attività fisica, che oltre ad attivare i diversi processi ossidativi, aiuta la fase digestiva e dà tono ai muscoli addominali che aiutano nel processo di evacuazione; correggere le abitudini alimentari, individualizzando il più possibile il proprio programma nutrizionale attraverso la conoscenza delle proprie intolleranze, e preferendo il consumo di cibi integrali ( ma non la crusca di frumento e di riso, che invece tendono ad infiammare la mucosa intestinale a causa della alta percentuale di fibra non solubile che contengono), di frutta al mattino, e di verdura ad ogni pasto principale; ingerire il giusto quantitativo di acqua; eliminare dove presente la tensione nervosa che irrigidisce la muscolatura anche addominale, anche attraverso pratiche di rilassamento e/o di manipolazione.
Infine, la sudorazione è un’importante funzione di disintossicazione che esercita la nostra pelle; l’organismo possiede quasi 2 milioni di cellule sudorifere che contribuiscono ad allontanare molte tossine. La sauna è senza dubbio uno dei mezzi più conosciuti al mondo per aumentare la sudorazione. Durante una sauna si elimina circa 1 litro di acqua e la pelle viene ripulita in profondità dalle impurità presenti. La sauna favorisce il rilassamento, e se viene seguita da una doccia fredda riattiva la circolazione. E’ importante ricordare che non è indicata alle persone ipertese o affette da disturbi cardiaci.
Come anticipato, l’approccio dovrebbe comprendere anche altre forme di trattamento: i massaggi, le tecniche di rilassamento, la respirazione e l’utilizzo di prodotti drenanti da valutare con il proprio terapeuta di fiducia (medico, nutrizionista, naturopata, ecc.) sono il giusto completamento della programmazione nutrizionale impostata (per approfondimenti si consulti il dossier cellulite).
Staff Nutrifood.