Significato psicologico dell’alimentazione
18 Giugno 2008
Alimentarsi è prima di tutto un bisogno fondamentale dell’uomo, è un istinto innato presente fin dalla nascita e che ci accompagna per tutta la vita , assumendo però, anche senza chiara consapevolezza, forme e valenze che hanno profondi significati e che possono contribuire al nostro benessere psicofisico o al nostro malessere .
Corpo e mente sono strettamente collegati, costantemente si influenzano e questo è il motivo per cui l’alimentazione, così come altre funzioni fisiologiche fondamentali come il sonno e la sessualità, può essere pesantemente intaccata dal nostro stato d’animo, e tanti significati inaspettati possono nascondersi dietro il nostro comportamento alimentare.
Noi pensiamo di essere liberi nella scelta di ciò che mangiamo, ed invece siamo perennemente influenzati da una serie innumerevole di fattori di cui spesso non abbiamo neanche consapevolezza: la cultura, la religione, le tradizioni del posto in cui viviamo, per esempio. Ma importantissimi sono anche i fattori di ordine psicologico che operano un’ulteriore selezione all’interno degli alimenti che ci vengono concessi dalla nostra cultura di appartenenza. E poi, non bisogna dimenticare che le abitudini alimentari sono notevolmente cambiate attraverso i vari momenti della storia. Possiamo quindi affermare che nello scegliere i cibi siamo influenzati sia da fattori esterni (la cultura, la religione e le leggi del mercato), sia da fattori più strettamente legati alla nostra individualità, e qui includiamo tutti quegli aspetti di ordine fisiologico (l’organismo umano sarebbe perfettamente in grado di alimentarsi correttamente solo basandosi sul suo istinto) e psicologico.
L’alimentazione ha anche una grande funzione socializzante, basti pensare all’importanza di quei diffusissimi luoghi di aggregazione sociale che sono i ristoranti.
In ogni società umana e in ogni tempo l’alimentazione non è solo soddisfazione di un bisogno, ma rappresenta anche una forma di comunicazione.
L’alimentazione, inoltre, essendo connessa al piacere provocato dalla stimolazione della bocca, costituisce uno dei fondamenti della nostra identità. Alimentarsi rappresenta uno dei primi riti attraverso i quali percepiamo la differenza tra noi e gli altri per la costruzione dell’autonomia dell’Io. Il cibo acquista così una rilevanza simbolica ed un mezzo per affermare l’unicità e l’autonomia del nostro Io. Il cibo diviene così testimone del nostro esistere psicologico, assurgendo talvolta a segnale di disturbo psichico. L’alimentazione porta quindi sempre con sé anche elementi di affettività, di relazione con gli altri, di rapporto con il proprio sé.
Sonia Lio, psicologa e psicoterapeuta, consulente Nutrifood.