Relazioni tra asma e malattie cardiovascolari

9 Luglio 2008 By Paolo Palmas
In molti studi l’asma bronchiale è stata associata alla malattia aterosclerotica, in particolare nelle donne, e già in passato è stato segnalato un aumento dello spessore dell’intima della carotide di donne asmatiche.
Un interessante lavoro pubblicato nel mese di maggio scorso (Am J Cardiol, 2008 May 1;101(9):1247-52) ha evidenziato un aumento delle malattie coronariche e ictus nelle donne con asma esordito in età adulta.
I soggetti sono stati classificati in base alla diagnosi clinica e all’età di esordio dell’asma; indipendentemente da tutti i fattori di rischio considerati, fumo, indice di massa corporea e attività fisica, le donne con asma ad insorgenza in età adulta hanno presentato un aumento di 2 volte dell’incidenza di ictus e malattie coronariche, rispetto a bambini e adulti (donne e uomini) con storia asmatica iniziata in età pediatrica. Il risultato è stato osservato anche in un gruppo di soli non-fumatori.
Nell’asma, patologia ad eziologia polifattoriale, la condotta alimentare riveste un ruolo fondamentale. Nutrifood ha già segnalato la correlazione tra le abitudini alimentari e l’insorgenza della crisi asmatica, e questa associazione è ormai presente in molta Letteratura scientifica internazionale. I suggerimenti nutrizionali dovrebbero prevedere un maggior consumo di pesce e di cibi naturali, frutta e verdura di stagione, limitando però l’introduzione di alcuni prodotti, come le solanacee e i latticini, che potrebbero aumentare lo stimolo infiammatorio.
Molto importante la conoscenza delle eventuali intolleranze alimentari; in numerosi Lavori scientifici è ormai documentato come la ripetizione del consumo di prodotti non tollerati induca il mantenimento di uno stato infiammatorio persistente che potrebbe compromettere il controllo della crisi asmatica.
Infine, una particolare attenzione andrebbe rivolta alle sostanze artificiali presenti nell’alimentazione; le più conosciute sono la tartrazina, un colorante giallo codificato dalla sigla E 102, ed il benzoato di sodio (E211), un agente antibatterico utilizzato dalle industrie alimentari per stabilizzare i prodotti confezionati (è bene ricordare che il sodio benzoato si produce anche spontaneamente in alcuni cibi, come i formaggi, lo yogurt, i mirtilli e le prugne).
Staff Nutrifood.