Rischio obesità per metà degli italiani

1 Settembre 2008 By Paolo Palmas
Sovrappeso e obesità sono condizioni patologiche che riguardano ormai gran parte dei Paesi ad alto tenore di vita. L’eccesso ponderale è uno dei principali fattori di rischio per molte malattie croniche e degenerative, come la sindrome metabolica, il diabete, le malattie cardiovascolari ed il cancro.
Dal recente convegno svoltosi a Roma nell’ambito del costo sociale degli stili di vita, i vertici del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità lanciano dati inquietati sulle proiezioni relative all’incidenza di soggetti obesi nei prossimi anni. In Italia si stima che oggi siano in sovrappeso circa 16 milioni di persone, a cui vanno aggiunti altri 4 milioni di soggetti obesi; con questo trend, entro il 2015 gli italiani adulti con problemi di peso saranno circa 28 milioni, con un incremento del 40%, mentre per i bambini sarà una vera e propria epidemia, con una crescita stimata del 200%. Occorre cominciare seriamente a riflettere.
Nel prossimo futuro sarà promossa da Federalimentare una piattaforma nazionale che riguarderà dieta, attività fisica e salute, i cui elementi significativi riguarderanno, per esempio, la promozione di alimenti a basso tenore di acidi grassi trans, l’eliminazione di alcuni prodotti dai distributori automatici nelle scuole dell’obbligo, ed il monitoraggio della conformità dei messaggi pubblicitari.
Nutrifood ha già affrontato il problema, ricordando alcune regole che dovrebbero essere acquisite da tutti, e non soltanto da coloro che hanno già difficoltà a controllare il peso corporeo; se è vero infatti che i soggetti in sovrappeso o con obesità conclamata necessitano di interventi immediati, è anche giusto ribadire l’importanza della condotta alimentare nella prevenzione di qualunque malattia. La programmazione alimentare dovrebbe essere attuata in forma rigorosamente individuale; sono infatti troppe le variabili che identificano biologicamente un soggetto, e lo differenziano da ogni altro. Si ricordano, tra queste, la conoscenza del gruppo sanguigno, che fornisce indicazioni sulla miglior biocompatibilità alimentare, la giusta combinazione tra loro di cibi ad alto e basso indice glicemico, al fine di controllare pericolosi picchi insulinemici che ostacolano la perdita del peso ed aumentano lo stato infiammatorio del soggetto, e la conoscenza delle proprie intolleranze alimentari, spesso effetto della sistematica e ripetuta introduzione di alcuni cibi nella dieta. A questo proposito è ormai dimostrata a livello scientifico la relazione esistente tra obesità ed infiammazione di basso grado, come quella sostenuta dalle intolleranze alimentari; l’interferenza sui meccanismi di regolazione della resistenza all’insulina determinata dalle ipersensibilità presenti potrebbe dar ragione del legame evidenziato con il sovrappeso. Si ricorda che presso i centri Nutrifood è possibile eseguire test dinamici che consentono l’individuazione delle reattività presenti.
Infine, ma non meno importante, l’esercizio fisico; una camminata sostenuta senza interruzioni, una corsa leggera o qualunque altra attività di tipo aerobico sono alla base di qualunque programma preventivo. I benefici si ottengono su più fronti: aumenta il ritmo ossidativo, si incrementa la massa magra e diminuisce quella grassa, migliora l’efficienza cardiaca ed il profilo lipidico. Una panacea universale.
Staff Nutrifood.