L’impatto della dieta sulla salute
22 Settembre 2008
Da tempo è nota l’associazione tra le differenti abitudini alimentari ed il rischio di sviluppare malattie croniche e degenerative, con particolare riferimento a quelle cardiovascolari e tumorali. Un interessante studio pubblicato su Circulation ( Circulation 2008 Jul 15;118(3):214-5 ) ha permesso di valutare l’influenza di modelli alimentari differenti sulla mortalità in generale. L’osservazione ha coinvolto 72113 donne sane, seguite dal 1984 al 2002. Si sono identificati 2 profili alimentari differenti: uno "prudente", caratterizzato da un elevato consumo di ortaggi freschi, frutta, legumi, pesce e carni bianche, l’altro tipicamente "occidentale", caratterizzato da un maggior consumo di piatti elaborati, dolciumi, salumi ed insaccati, carni conservate e patate fritte. I risultati documentano che il rischio cardiovascolare è risultato minore del 28% e la mortalità in generale del 17% nel gruppo di donne aderenti maggiormente al profilo alimentare prudente, rispetto al gruppo con tendenza alimentare occidentale, che invece ha evidenziato un incremento del rischio di morte di circa il 20%.
Nel contesto sociale ed ambientale in cui ci troviamo, oltre alla necessaria variabilità alimentare che permette di ridurre il rischio di sovraccarichi ed intolleranze individuali, è dunque importante acquisire un modello nutrizionale che non può prescindere dal consumo di ortaggi freschi, soprattutto di stagione, e proteine e cereali correttamente combinati tra loro. Sicuramente da limitare, se non da bandire, le innumerevoli preparazioni industriali lavorate con grandi quantità di sale, zucchero raffinato, conservanti e grassi vegetali (idrogenati e non), che Nutrifood considera oggi il vero pericolo per la salute.
Staff Nutrifood.