Nuovi cibi in corsia
11 Maggio 2009Dopo anni di carestia nutrizionale, i degenti dei reparti ospedalieri potrebbero “perdere” per sempre la minestrina in brodo e la mela cotta. Un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa evidenzia le novità presenti nel libro “Il medico in cucina” (Edizioni Minerva Medica) che presto potrebbero rivoluzionare i menù dei malati seguiti presso le aziende ospedaliere piemontesi.
Da tempo si sentiva il bisogno di modificare convinzioni alimentari certamente obsolete, e la sinergia creata dagli Autori (medici specialisti e illustri cuochi) è sicuramente innovativa; l’’intento è quello di fornire un aiuto ai malati che desiderano alimentarsi in modo congruo e salutare, nel rispetto di indicazioni relative alle patologie di cui sono portatori.
Peccato che dalle premesse emerga qualche dubbio sulla specificità nutrizionale decantata: spuma di tonno, vellutata di formaggio, cannelloni ricotta e arancia, tiramisù “rinforzato” non sembrano in effetti essere piatti adatti al percorso di guarigione di un soggetto che, se degente, si presume non del tutto in salute. Inoltre la struttura dell’opera appare decisamente parcellizzata per organo e patologia, aspetto difficilmente accettabile da chi considera l’uomo nella sua complessità strutturale e funzionale.
Osservando alcune delle ricette proposte, la convinzione evocata dagli autori che “mangiar bene non fa male, mangiar male fa peggio” sembra più una massima da buongustai che un progetto di terapia alimentare. Meglio non confondere il piacere del cibo con la prevenzione nutrizionale.
Staff Nutrifood