Più fibre contro l’aterosclerosi
21 Novembre 2009Il consumo di frutta e verdura, raccomandato in ogni programma nutrizionale, rappresenta senza dubbio uno dei principali atteggiamenti preventivi da adottare a tavola; benché non tutta la frutta e la verdura sia indicata per chi soffre, per esempio, di patologie infiammatorie intestinali, intolleranze alimentari o per chi è affetto da difetti della coagulazione (si ricorda che gli ortaggi ricchi di vitamina K possono favorire la coagulazione sanguigna), è indubbia la loro insostituibile efficacia nel fornire sostanze a carattere antiradicalica e di protezione.
Un nuovo studio spagnolo, pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition (Eur J Clin Nutr. 2009 Oct;63(10):1213-9), evidenzia una correlazione inversa tra l’apporto di fibre alimentari e lo spessore dell’intima carotidea misurato attraverso ultrasonografia. E’ bene ricordare che, in termini di screening, lo spessore dell’intima carotidea rappresenta un fattore di rischio per eventi cardiovascolari futuri. Nel lavoro sono state seguite 457 persone, uomini e donne con elevato rischio cardiovascolare e con età media di 67 anni, suddivise in 4 gruppi in funzione dell’apporto di fibre riscontrato attraverso l’analisi delle rispettive abitudini alimentari; i risultati dimostrano chiaramente che nel gruppo a più alta assunzione di fibre vegetali (oltre 35 grammi al giorno) si è riscontrato uno spessore dell’intima carotidea significativamente ridotto rispetto al gruppo a più basso consumo (meno di 25 grammi al giorno).
Oltre ad un’adeguata e quotidiana introduzione di fibre con la dieta, per ottenere il massimo dei benefici sarebbe comunque opportuna una valutazione nutrizionale individuale, con la ricerca di eventuali intolleranze alimentari, che potrebbe determinare una revisione qualitativa anche delle fibre introdotte.
Staff Nutrifood