Terapia comportamentale per l’insonnia

5 Dicembre 2009 By Paolo Palmas
Sottoporsi ad una terapia cognitivo-comportamentale per combattere l’insonnia sembra condurre a risultati migliori rispetto al ricorso continuo a sostanze farmacologiche per favorire il riposo notturno, che oltretutto possono sviluppare facilmente una dipendenza.
A sostenerlo è uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association, in cui è emerso che le due tipologie di trattamento sembravano condurre ai medesimi risultati per un periodo di osservazione di 6 settimane, migliorando il sonno dei 160 adulti reclutati e osservati tra il Gennaio 2002 e l’Aprile 2005; considerando tuttavia un periodo di osservazione più lungo (di circa 6 mesi) il ricorso ad una terapia comportamentale con sedute settimanali ha permesso di raggiungere migliori risultati nei soggetti insonni, che si addormentavano più facilmente e dormivano più a lungo rispetto a coloro che assumevano abitualmente i farmaci.
Si ricorda che alcune delle cause che aumentano il deficit di sonno, oltre a quelle di natura psicologica, possono essere ricondotte anche all’obesità ed alle alterazioni metaboliche che favoriscono la resistenza insulinica ed il metabolismo degli zuccheri; in questo senso appare fondamentale la ricostruzione di un adeguato schema alimentare che permetta di raggiungere un sonno migliore.
Staff Nutrifood