I comportamenti a tavola
10 Luglio 2013La tavola richiama alla mente ricordi lontani, che appartengono al nostro passato, a quando ci si riuniva per le feste o per occasioni importanti, comunque il cibo…il cibo come mezzo per celebrare qualcosa o qualcuno, con gioia ed entusiasmo. Il cibo come momento di relazione e scambio…
Oggi la tavola e’ davvero cambiata?
E’ cambiata la tavola quotidiana, il pranzo e’ ridotto ad un panino veloce al bar per gli adulti, e alla mensa scolastica per i bambini.
Il pasto che oggi viene consumato insieme, e’ la cena, quando la famiglia si ricompone, si rientra a casa dopo una giornata di lavoro, sia i grandi che i piccini, stanchi e affaticati. Ognuno con le sue esigenze, compiti, doveri, cose da ultimare o quant’altro..e poi, la cena.
Come ogni occasione, esistono alcuni comportamenti che favoriscono una buona riuscita, altri che, al contrario, possono trasformare questo momento in un’occasione di discussione, ansia, stress..
Molti studi, condotti da esperti di educazione alimentare, dimostrano come il momento del pasto sia importante per la strutturazione dei rapporti, perché il cibo veicola emozioni e sentimenti forti, soprattutto all’interno del nucleo familiare.
Comportamenti scorretti a tavola, possono contribuire allo sviluppo di possibili disturbi alimentari che emergono soprattutto in età adolescenziale, determinando disordini di varia natura.
A seguito di questi studi, sono stati definiti alcuni comportamenti che possono favorire un buon approccio al cibo e buone regole che, se ben strutturate, saranno mantenute anche in età adulta.
Ecco alcune indicazioni su cui riflettere…
Cura della tavola
Per cura della tavola si intende l’attenzione alla preparazione del tavolo, che non deve essere trascurato. E’ necessario che vi siano la tovaglia, piatti, bicchieri, posate e tutto ciò che serve per consumare il pasto. Curare questi aspetti significa rispettare il momento del pasto invitando i commensali ad accomodarsi in luogo preposto, organizzato, invitante ed accogliente.
Evitare quindi di cenare sul divano, o peggio, i bambini in un luogo della casa e gli adulti in un’altro…oppure di non apparecchiare, perché si e’ rientrati tardi..
Meglio tardare l’ora della cena ma presentare il tavolo con cura.
La comunicazione
Cibo e’ comunicazione…anche il tono della voce deve essere appropriato, evitiamo quindi urla e schiamazzi, abbassiamo il tono e cerchiamo il dialogo.
Soprattutto, evitiamo le comunicazioni importanti, come ad esempio la notizia di un trasferimento per lavoro, cambiamenti di casa, separazioni temporanee o definitive tra genitori, discussioni sulla giornata scolastica o brutti voti..
Queste comunicazioni e’ bene non inserirle a tavola, perché il bambino assorbe tutto, e con il cibo anche le emozioni negative legate al momento..parliamone in altra sede.
La televisione
La scelta di mangiare in compagnia o meno della televisione e’ assolutamente libera…certo, se decidiamo di guardare la televisione mentre si cena, proviamo ad abbassare il volume, e non permettiamo a questo strumento, di diventare il protagonista.
La scelta del piatto
Questa e’ una scelta che spetta agli adulti. Nel rispetto dei gusti del bambino e’ bene che sia l’adulto a decidere il piatto… Far decidere al bambino può favorire un senso di ansia e, allo stesso tempo, toglie al genitore un’occasione per affermare la propria autorevolezza. E’ bene che il genitore si informi sulle principali regole alimentari, al fine di fornire un’ educazione in merito, adeguata e corretta. Tra i tanti compiti dei genitori, vi e’ anche quello di educare correttamente alla conoscenza del cibo, sia da un punto di vista nutrizionale sia comportamentale. Per questo, e’ positivo, soprattutto con bambini in eta’ scolare, fornire le conoscenze di base sui principi nutritivi, perché questo cattura la loro attenzione, sviluppa la curiosità sull’argomento e avvicina i bambini all’alimentazione, in modo funzionale e ludico.
Evitare l’esclusiva attenzione al piatto
Pur riconoscendo il giusto valore al piatto e ai suoi principi nutritivi, a tavola, e’ bene non concentrare l’attenzione esclusivamente su di esso…la tavola e’ fatta di persone. È bene quindi favorire la concentrazione sulla relazione.
Rinunciare a inutili insistenze
Evitiamo inutili insistenze…di fronte a posizioni estreme, il cibo perde il suo valore relazionale. Per questo, dobbiamo evitare di entrare in conflitto, perché in questa situazione, il bambino e’ più resistente dell’adulto.
Evitare premi e punizioni
Spesso gli adulti utilizzano, anche solo verbalmente, il cibo come strumento di premio o punizione. Se fai il bravo mangiamo il gelato…oppure mamma ti compra le caramelle…
Non assumendo posizioni estreme, va bene la caramella ogni tanto, ma il cibo non deve diventare uno strumento di ricompensa o punizione in funzione di qualcosa perché questo atteggiamento, potrebbe avvicinare a comportamenti potenzialmente pericolosi.
Infine, per facilitare un approccio naturale al cibo, invito sempre tutti i genitori a trascorrere del tempo in cucina con i propri bambini, fare una torta, i biscotti, manipolare della pasta…sono momenti divertenti che possono insegnare il piacere del cibo ed educare alla buona cucina. Proviamo a ritornare alla tavola delle nonne, a quei profumi che restano nella nostra memoria e non ci abbandonano per tutta la vita, profumi e ricordi che abbiamo la possibilità di trasmettere anche ai nostri figli.
Dott.ssa Sonia Pagliarino, consulente Nutrigroup