Equilibrio acido-base e salute dell’osso

28 Febbraio 2014 By Paolo Palmas
Le alterazioni del pH dei liquidi dell’organismo sono frequenti e rivestono una notevole importanza nell’insorgenza di svariate patologie. Il nostro sistema biologico è in grado di mettere in atto alcuni meccanismi di adattamento omeostatico per mantenere corretto l’equilibrio acido-base, requisito essenziale per la salute.
I principali sistemi tampone in grado di regolare e compensare variazioni del pH coinvolgono l’apparato respiratorio e quello renale, che attraverso l’utilizzo di bicarbonati garantiscono l’escrezione degli acidi risultanti dai prodotti terminali del metabolismo.
L’osteoporosi e le fratture conseguenti rappresentano un problema rilevante per la salute pubblica, e l’identificazione dei fattori che aumentano la perdita di densità ossea, soprattutto a livello nutrizionale, è molto importante per prevenire le disabilità conseguenti.
Negli ultimi anni, supportata da numerose evidenze scientifiche, si è consolidata sempre più la teoria secondo la quale un ambiente prevalentemente acido può determinare una progressiva perdita di massa ossea; è dimostrato che le diete ricche in nutrienti acidificanti (molti tipi di proteine, cereali e zuccheri) e povere in frutta, verdura, sali minerali e vitamina C conducano ad una minore densità ossea e ad un più alto rischio di frattura.
Benchè il calcio sia il maggior costituente della matrice ossea, è ormai dimostrato che il suo apporto nella dieta e gli effetti sull’osso dipendono dall’apporto di numerosi altri minerali e nutrienti. In questo senso due importanti elementi in grado di creare un ambiente alcalino (protettivo per l’osso) sono il magnesio ed il potassio: nel Framingham Osteoporosis Study entrambi sono stati correlati ad un significativo aumento di densità ossea. Per il magnesio è stato dimostrato che in donne con osteoporosi la supplementazione orale ha migliorato la struttura spugnosa dell’osso, mentre il potassio induce la ritenzione di calcio a livello renale.
Al contrario, alti apporti di sale (cloruro di sodio) nella dieta aumentano l’escrezione di calcio nelle urine, che viene prelevato proprio dal tessuto osseo.
Tra le vitamine, oltre alle già note proprietà della vitamina D che svolge un chiaro ruolo sull’assorbimento del calcio, recentemente altre vitamine hanno suscitato l’interesse dei ricercatori: la vitamina C è implicata nella sintesi del collagene e di nuovo tessuto osseo, mentre la vitamina K è un fattore importante per le proteine osso-specifiche.
In conclusione, un adeguato controllo dell’equilibrio acido-base attraverso la condotta alimentare e l’utilizzo di fattori alcalinizzanti sono comportamenti importanti da adottare e facilmente gestibili per la prevenzione dell’osteoporosi e per preservare la salute dell’osso.
 
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup Servizi