Sovrappeso e obesità, il paradosso della dieta

14 Marzo 2015 By Paolo Palmas
Il sovrappeso e l’obesità rappresentano la più comune patologia cronica del mondo occidentale. Si tratta di malattie complesse che possono essere condizionate da fattori genetici, ambientali ed individuali, e che determinano un aumento del peso corporeo per alterazione del bilancio energetico.
L’approccio terapeutico al problema del sovrappeso è sempre stato sostanzialmente di tipo “prescrittivo”, finalizzato cioè alla perdita di peso tramite la restrizione calorica; nella storia naturale dei soggetti colpiti da sovrappeso ed obesità, nelle prime fasi del trattamento la perdita di peso è relativamente facile, mentre i problemi insorgono nel proseguimento del programma e nel mantenimento a lungo termine del peso perduto; fin dai primi studi condotti da Stunkard e McLaren, i 2/3 circa delle persone che perdono peso lo riacquistano entro un anno.
La restrizione calorica rappresenta per l’organismo una situazione di stress, con attivazione di numerosi segnali di allarme, il più importante dei quali è la sensazione di fame; si possono inoltre avere cambiamenti emotivi, quali ansia e irritabilità, così come diminuzione del tono dell’umore. In questa situazione di precario equilibrio, è quanto mai probabile la perdita del controllo della restrizione calorica, con l’inevitabile riacquisto del peso perduto.
E’ ormai universalmente accettato che le ripetute restrizioni dietetiche, e i conseguenti cicli di fluttuazione ponderale, comportino un progressivo incremento del peso: paradossalmente si potrebbe affermare che le diete a restrizione calorica “portano al sovrappeso”.
La comunità scientifica internazionale è concorde nel riconoscere che nessuna prescrizione dietoterapia è da sola in grado di ridurre stabilmente il peso del soggetto obeso o in sovrappeso, se contemporaneamente non viene modificato il comportamento alimentare e lo stile di vita.
In questo senso la personalizzazione delle indicazioni nutrizionali, la conoscenza delle eventuali intolleranze alimentari e la valutazione della costituzione del soggetto sono certamente cardini importanti per il miglioramento del comportamento nutrizionale orientato anche, ma non solo, al controllo del peso.
 
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup