Le valenze salutistiche dell’olio di oliva

4 Luglio 2015 By Paolo Palmas
La crescente diffusione di programmi alimentari aderenti alla “mediterraneità” anche al di fuori delle aree di origine, ha stimolato l’interesse di ricercatori e nutrizionisti verso le proprietà salutari dell’olio di oliva, che ne costituisce la principale fonte di grassi. Anche se da decenni patologi e nutrizionisti studiano la correlazione tra produzione incontrollata di radicali liberi tossici e sviluppo di varie patologie croniche di tipo degenerativo, solo di recente si è potuto attribuire un ruolo ben preciso a molecole alterate da processi ossidativi, come per esempio il colesterolo LDL, alcune proteine e il DNA.
Negli ultimi anni sono emerse numerose evidenze scientifiche a sostegno della formazione in vivo di LDL ossidate, che risultano correlate all’evoluzione dei processi di aterosclerosi, e anche l’ossidazione proteica gioca un ruolo di primo piano, se si pensa che un individuo di 80 anni ha l’80% circa delle proteine ossidate.
In questo senso risulta determinante l’importanza di un regime nutrizionale a basso impatto infiammatorio (come si  suggerisce nei centri Nutrigroup), che rappresenta la base imprescindibile di un efficace programma di prevenzione; controllo delle intolleranze individuali, bilanciamento dei nutrienti e utilizzo di fattori antiossidanti sono strumenti potentissimi e alla portata di tutti che permettono un miglior controllo dei fenomeni ossidativi.
Tra gli alimenti a maggior potere antiossidante figura a pieno titolo l’olio extravergine di oliva, il principale grasso utilizzato nel Mediterraneo; le proprietà salutistiche dell’olio di qualità non sono però soltanto riconducibili all’acido oleico, come spesso si crede, ma anche all’attività biologica dei suoi numerosi componenti minori, su tutti i composti fenolici. Gli effetti benefici di questi ultimi non si limitano all’azione antiossidante: recentemente sono infatti state dimostrate altre proprietà biologiche in grado di svolgere ruoli importanti nella prevenzione di alcune patologie. L’idrossitirosolo, per esempio, uno dei composti fenolici dell’olio più studiati, è in grado di inibire l’aggregazione piastrinica riducendo il rischio di infarti e ictus, ed ha dimostrato attività neuroprotettive; un altro di questi composti, l’oleuropeina, attraverso la stimolazione della sintesi di ossido nitrico, è un potente vasodilatatore ed è in grado di potenziare la risposta immunitaria contro batteri patogeni.
Le proprietà salutari dell’olio extravergine di oliva non si limitano dunque all’apporto di acido oleico, ma sembrano molto più complesse; i composti fenolici presenti giocano un ruolo fondamentale nella minore incidenza di malattie croniche (soprattutto cardiovascolari e tumorali) correlata ad un suo adeguato consumo.
  
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup