Olio di pesce in gravidanza
4 Settembre 2007Il consumo di pesce è una di quelle abitudini che ogni nutrizionista suggerisce ai suoi interlocutori; ricco di grassi polinsaturi che aiutano nella prevenzione di molte malattie degenerative e nel controllo delle dislipidemie, il pesce assume oggi importanza ancor più rimarchevole alla luce di quanto evidenziato in uno studio recente pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition.
Nel lavoro in questione viene analizzata la durata della gravidanza in relazione alla supplementazione con olio di pesce e all’abituale consumo dello stesso. Le donne sono state divise in gruppi: donne con previsione di parto prematuro per ritardo di crescita intrauterina o per ipertensione indotta da una precedente gravidanza (gruppo 1) ; donne con gravidanza gemellare (gruppo 2); donne con sospette complicazioni nella gravidanza in corso (gruppo 3). Tutte le gestanti sono inoltre state classificate a seconda del consumo basso, medio o alto di pesce nelle rispettive abitudini alimentari.
Nelle donne in gravidanza con precedenti complicazioni gestazionali e modeste consumatrici di prodotti ittici, la supplementazione di olio di pesce ha permesso di prolungare la durata della gestazione, scongiurando un parto prematuro, che è una delle principali cause di morte perinatale.
Risulta inoltre di considerevole importanza ricordare che l’olio di pesce è molto utile nello sviluppo del cervello del bambino: alcuni studi hanno evidenziato un miglior sviluppo del ritmo sonno –veglia, migliori capacità motorie e cognitive già nel primo anno di vita.
Da non sottovalutare infine l’effetto protettivo svolto dagli omega 3 nei confronti della depressione post-parto che affligge numerose mamme.
Nelle pagine di questo portale si è più volte cercato di invitare i lettori a porre attenzione alle proprie abitudini alimentari, e i dati che riferiamo rimarcano l’importanza di alcuni fattori nutrizionali sull’andamento di un evento fisiologico come la gravidanza.
Incrementare dunque il consumo medio di pesce non è soltanto un piacere per il palato, ma diventa quasi una regola da perseguire al fine di prevenire certe malattie.
Caterina Palumbo, consulente Nutrifood