La depurazione

1 Ottobre 2007 By Paolo Palmas
Se l’organismo funziona bene ed allontana naturalmente tutte le scorie non vi è pericolo che il tessuto adiposo si possa “intossicare” e trasformare in cellulite; una volta che questa si è formata è ancor più importante l’eliminazione dei prodotti di scoria. I meccanismi di depurazione sono la diuresi, la defecazione e la sudorazione. Vien da sé che gli organi preposti a questo lavoro, reni, intestino e pelle, debbano funzionare perfettamente.
L’attività renale è favorita dal giusto apporto di acqua che si introduce; come anticipato è necessario bere non meno di 1,5 litri di acqua al giorno, soprattutto lontano dal pasto, scegliendo il tipo giusto in funzione dei parametri chimici e fisici che le etichette riportano: l’acqua deve essere a basso residuo fisso e avere un ph lievemente acido, al fine di favorire i processi digestivi e non fungere da tampone per l’ambiente gastrico in cui giunge. E’ superfluo ricordare che la dieta deve essere, come si è visto, povera in sale, altrimenti i liquidi introdotti finirebbero con l’essere trattenuti invece che smaltiti. Inoltre l’acqua deve essere introdotta costantemente durante tutto l’arco della giornata; è bene non riempirsi bevendone molti bicchieri tutti insieme, perché finirebbero per generare fastidiosi gonfiori addominali.
La stitichezza è un problema che spesso accompagna la cellulite; quando si ha difficoltà nell’evacuazione l’organismo è costretto a trattenere le scorie tossiche. Per favorire la regolare funzione intestinale è bene seguire alcune semplici regole: impostare e mantenere con costanza pressoché quotidiana una moderata attività fisica, che oltre ad attivare i diversi processi ossidativi, aiuta la fase digestiva e dà tono ai muscoli addominali che aiutano nel processo di evacuazione; correggere le abitudini alimentari, individualizzando il più possibile il proprio programma nutrizionale attraverso la conoscenza delle proprie intolleranze, e preferendo il consumo di cibi integrali ( ma non la crusca di frumento e di riso, che invece tendono ad infiammare la mucosa intestinale a causa della alta percentuale di fibra non solubile che contengono), di frutta al mattino, e di verdura ad ogni pasto principale; ingerire il giusto quantitativo di acqua; eliminare dove presente la tensione nervosa che irrigidisce la muscolatura anche addominale, anche attraverso pratiche di rilassamento e/o di manipolazione.
La sudorazione è un’importante funzione di disintossicazione che esercita la nostra pelle; l’organismo possiede quasi 2 milioni di cellule sudorifere che contribuiscono ad allontanare molte tossine. La sauna è senza dubbio uno dei mezzi più conosciuti al mondo per aumentare la sudorazione. Durante una sauna si elimina circa 1 litro di acqua e la pelle viene ripulita in profondità dalle impurità presenti. La sauna favorisce il rilassamento, e se viene seguita da una doccia fredda riattiva la circolazione. E’ importante ricordare che non è indicata alle persone ipertese o ipotese e a quelle affette da disturbi cardiaci.
Cenni di fitoterapia ( a cura di Caterina Palumbo )
Anche la fitoterapia ci offre notevoli possibilità nel trattamento della cellulite, con rimedi per uso interno e preparazioni per uso topico. Il fine risulta essere per alcune piante quello di aiutare i nostri sistemi emuntori a lavorare con maggior efficacia, per altre di migliorare la circolazione venosa, capillare e linfatica, per altre ancora di favorire la mobilizzazione degli accumuli adiposi. Tra le piante ad azione diuretica la più indicata è la Linfa di betulla per la sua spiccata azione sul metabolismo e sulle vie urinarie. Interessante anche l’utilizzo della Spiraea ulmaria considerata un vero medicamento del tessuto connettivo e adiposo (da non utilizzare in caso di allergia all’aspirina). La Castanea vesca è invece un vero e proprio drenante linfatico da abbinare al sorbo (Sorbus domestica), la cui azione flebotonica e decongestionante è il complemento perfetto.
Per rafforzare vene e capillari verranno usati i semi dell’ippocastano (Aesculus hyppocastanum) che contrastano, già dai primi sintomi, l’insufficienza venosa delle gambe e la fragilità capillare. Questi semi infatti contengono escina, che rafforza i capillari rendendoli elastici; determinano inoltre una miglior ossigenazione tissutale.
Anche i bioflavonoidi hanno un’azione di protezione sui capillari; sono contenuti in molti frutti rossi, tra cui il mirtillo e la vite rossa. Una delle erbe più adatte per eliminare gli accumuli di grasso è sicuramente la quercia marina, meglio nota come Fucus vesiculosus. E’ un alga originaria delle coste del Mediterraneo e dell’Atlantico, ricca di sali minerali e vitamine ed è in grado di assorbire dall’acqua marina grandi quantità di iodio. L’azione lipolitica dello iodio consente all’organismo di bruciare i grassi accumulati (da usare sotto controllo medico in caso di malattie della tiroide). Tra i rimedi topici invece troviamo gel a base di edera, echinacea, equiseto e quercia marina per la loro spiccata azione sui fibroblasti, da massaggiare direttamente sulle zone da trattare .