Arriva il Natale

24 Dicembre 2007 By Paolo Palmas
Con l’arrivo delle festività natalizie comincia un periodo, più o meno lungo, in cui i rapporti sociali vengono privilegiati, aumenta la convivialità e di conseguenza il rischio di dimenticarsi di qualche buona regola nutrizionale. Per chi limita le “abbuffate” al giorno di Natale ed alla sera dell’ultimo dell’anno i rischi di compromettere il proprio stato di salute sono relativamente bassi, ma a chi invece adotta un regime libertino lungo tutto il periodo delle feste è necessario ricordare qualche utile suggerimento.
E’ bene rimarcare l’importanza della prima colazione, per non lasciare lunghi periodi di digiuno, che aumentano la sensibilità ai carboidrati. La colazione dovrebbe essere ricca ed equilibrata, con l’inserimento anche di una piccola quota proteica; due o tre fette di bresaola o mocetta, una gustosissima omelette o ancora l’utilizzo di derivati della soia (latte, budini, yogurt per esempio), sono ottimi componenti da affiancare ai cereali, meglio se a basso indice glicemico, ed alla frutta di stagione.
I due pasti principali dovrebbero sempre iniziare con una porzione di verdure, preferibilmente crude: in questo modo si fornisce all’organismo un adeguato corredo di enzimi digestivi utili nella fase successiva, e l’apporto di fibre rallenta notevolmente l’assorbimento intestinale di zuccheri e grassi. E’ questo un passo cruciale per il controllo del peso e dello stato di salute; ridurre i picchi di insulina rilasciata conseguentemente ad un pasto ricco in carboidrati (soprattutto quelli semplici dei dolciumi) significa ridurre lo stimolo infiammatorio, e rimane dunque il vero obiettivo da raggiungere per cominciare una sana prevenzione a tavola. Per questa ragione i dolci dovrebbero essere assunti non soli, ma sempre nell’ambito di un pasto, in modo da rallentarne l’assimilazione.
Per quanto riguarda la scelta dei carboidrati, sicuramente da preferire quelli complessi (pane, pasta, riso) a basso indice glicemico; così, per esempio, meglio un prodotto da forno di segale rispetto ad uno di frumento comune, o meglio un piatto di riso basmati rispetto ad altri tipi di riso. Come i dolci, anche altri cibi ad alto indice glicemico, quelli cioè che aumentano più velocemente la glicemia nel sangue, non dovrebbero essere consumati da soli, ma sempre in associazione ad un’adeguata quota proteica; in questo modo viene rallentata, come detto, l’azione dell’insulina, e viene favorita quella di ormoni antagonisti che ostacolano il deposito di grasso negli adipociti. Per i colitici meglio ridurre a cena prodotti molto lievitati o fonte di fermentazione, in particolare il pane e la pizza, i funghi e i formaggi.
I giorni che seguono pasti particolarmente copiosi potrebbero essere organizzati in senso depurativo e disintossicante, con l’introduzione di alimenti tampone che ostacolano la tendenza acidificante generata; meglio evitare quindi zuccheri, dolci, bevande zuccherine, cereali raffinati, affettati e latticini, e preferire frutta, verdura, derivati della soia e alcuni tipi di frutta secca (mandorle e noci).
Da non sottovalutare l’importanza di un adeguato apporto idrico, che aumenta la velocità di smaltimento delle tossine prodotte; l’acqua deve essere di montagna, a basso residuo fisso e con ph lievemente acido, al fine di favorire i fisiologici processi digestivi. L’introduzione minima giornaliera non dovrebbe essere inferiore a 1,5 litri, preferibilmente lontano dai pasti.
Concludiamo sottolineando l’assoluta necessità di programmare una moderata attività fisica aerobica; una camminata veloce, una passeggiata in bicicletta o una nuotata in piscina non solo sostengono il ritmo metabolico stimolando l’ossidazione del cibo, ma agiscono anche a livello mentale, favorendo il rilascio di serotonina ed endorfine che agiscono sul tono dell’umore, migliorandolo, e sul controllo della fame.
A tutti un augurio di Buon Natale.
Staff Nutrifood.