Alimentazione e bambini iperattivi
2 Gennaio 2008Nello scorso mese di novembre, la prestigiosa rivista Lancet ha pubblicato i risultati di uno studio che sarà fonte di riflessioni ed approfondimenti da parte non solo della classe medica, ma anche di molti genitori. I disturbi del comportamento in pediatria, dall’ADHD (disturbo da iperattività e deficit dell’attenzione) ad alcune forme di autismo, hanno subito negli ultimi anni un’ascesa esponenziale; diversi studi e lavori scientifici documentano associazioni tra alcune di queste affezioni e la condotta alimentare.
Il lavoro in questione, condotto da un’equipe britannica, ha coinvolto 153 bambini di circa 3 anni e 144 bambini di 8-9 anni. Ai bimbi, osservati per diverse settimane, sono stati somministrati tre tipi di succhi di frutta; il primo conteneva additivi, coloranti e sodio benzoato (un agente antimicrobico spesso presente nelle bibite industriali) nella misura della tipica dieta inglese, il secondo conteneva una concentrazione più bassa di coloranti e conservanti, il terzo era privo di sostanze aggiunte. I risultati hanno evidenziato che in entrambi i gruppi di età, i soggetti che assumevano la quantità maggiore di additivi manifestavano anomalie nel comportamento, risultando iperattivi, più irrequieti e meno attenti rispetto ai bambini che assumevano le bevande con meno additivi. Tra le sostanze sospettate di produrre questi effetti sul comportamento di alcuni soggetti in età pediatrica vi sono i coloranti della serie E (tartrazina E102, giallo arancio E110, giallo di crinolina E104, carmoisina E122, rosso allura E129, rosso cocciniglia E 124) ed un antimicrobico, il benzoato di sodio E211, di cui in passato Nutrifood ha già dato informazione.
Si presume che la diversa reazione alle miscele di additivi assunti possa essere spiegata dai differenti profili genetici dei bambini seguiti; in alcuni di questi, maggiormente sensibili, è possibile che i coloranti possano determinare un rilascio di istamine responsabili degli effetti comportamentali.
L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha reso noto che è in corso una revisione sulla sicurezza di tutti i coloranti alimentari autorizzati nell’Unione Europea; i risultati saranno comunicati non prima della fine del 2008. L’industria alimentare e le associazioni dei produttori di additivi e coloranti hanno richiesto ulteriori conferme (potrebbe essere altrimenti?); è facile ipotizzare che qualche ricercatore, magari “sostenuto” dalle case produttrici, cercherà ora di confutare i dati pubblicati.
Nutrifood seguirà con estremo interesse le possibili evoluzioni del caso, e ne renderà noti gli aggiornamenti.
Prevenire le malattie prima ancora che trattarle rimane dunque il primo obiettivo da conseguire; il miglioramento della condotta nutrizionale è il principale strumento da utilizzare in questo senso. Nei prossimi mesi Nutrifood attiverà corsi di orientamento nutrizionale, al termine dei quali ogni singolo individuo avrà migliorato la capacità di abbinare le scelte alimentari al proprio profilo biologico e metabolico, personalizzando il programma alimentare e migliorandolo in funzione delle recenti evidenze nutrizionali e dei propri parametri biochimici. Iniziare a ridurre il consumo di merendine e prodotti da forno, gelati, bibite e caramelle, ricchi di coloranti e additivi, sarà sicuramente un punto fermo di qualunque programma, ancor più se rivolto a soggetti in età pediatrica.
Staff Nutrifood.