Probiotici e immunità

7 Febbraio 2008 By Paolo Palmas
Come riportato in numerosi lavori scientifici, appare sempre più evidente l’associazione tra assunzione regolare di prebiotici e probiotici, quali supplemento alla dieta abituale, ed integrità della salute intestinale, con relativo potenziamento delle difese immunitarie e riduzione del rischio di morbilità, sia in soggetti sani che malati.
Si è concluso con questi risultati anche il XXX Congresso svoltosi a Roma nel mese di Settembre scorso (4° Probiotics & Prebiotics New Foods Jointly With XXX International Congress On Microbial Ecology And Disease), e diventato un appuntamento fisso per gastroenterologi, biologi e nutrizionisti che studiano la microflora intestinale e la possibilità di modularne le funzioni attraverso l’utilizzo di prebiotici e/o probiotici.
Il dettagliato resoconto de “Il Punto” (J. Medical Books Edizioni, Anno V, numero 9), focalizza l’attenzione sul miglioramento delle risposte immunitarie intestinali attraverso un’adeguata integrazione di fattori ad attività probiotica, in grado di contrastare l’effetto dannoso di molte sostanze chimiche tossiche, prodotte anche in conseguenza della fase digestiva. Oggi è noto quanto sia importante modulare l’efficienza del sistema immunitario attraverso il miglioramento della mucosa intestinale e del GALT, il tessuto linfatico associato.
Dalla relazione del Congresso si ribadiscono alcuni punti importanti:
  • la possibilità di potenziare le difese immunitarie attraverso l’assunzione di probiotici;
  • in alcune patologie, come la sindrome del colon irritabile, la malattia celiaca e le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, è possibile osservare un’alterazione della composizione della flora batterica intestinale;
  • la possibilità di migliorare la tolleranza immunitaria verso antigeni alimentari e/o ambientali.
L’uso dei probiotici è anche indicato nei bambini atopici, che acquisiscono una miglior reattività immunitaria; la tolleranza immunologia sembra essere infatti influenzata dall’interazione tra i batteri simbiotici ed il sistema immunitario associato alla mucosa intestinale.
Dieta, intolleranze alimentari, stress, invecchiamento, terapie farmacologiche e malattie sono dunque i principali fattori di rischio per il benessere intestinale e la relativa risposta immunitaria.In questi casi, l’utilizzo di fattori ad attività probiotica può apportare significativi benefici.
I principali probiotici appartengono al genere Lactobacillus, Bifidobacterium e Rhamnosus, e sono spesso disponibili in commercio sotto forma di supplementi integrativi, anche in alcuni alimenti; hanno una spiccata azione antimicrobica e svolgono un’attività antagonista nei confronti di sostanze cancerogene e patogene. I meccanismi attraverso cui agiscono sono diversi: riequilibrio della microflora mediante modificazione del ph intestinale, inibizione della crescita di batteri patogeni, miglioramento dei processi digestivi e aumento della resistenza alle infezioni.
Da segnalare infine che l’assunzione regolare di probiotici, nei soggetti sani, ostacola la formazione e l’accumulo nell’intestino di prodotti metabolici secondari potenzialmente tossici, derivati dalla fermentazione di alcuni alimenti; questo effetto è particolarmente evidente dopo assunzione di Lactobacillus e di composti prebiotici a base di inulina e FOS (fruttooligosaccaridi).
Ancora una volta, come più volte ripreso da Nutrifood, l’intestino appare come il crocevia della salute e del benessere; averne riguardo significa migliorare la qualità e la durata della vita.

Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup