Educazione alimentare in pedagogia

9 Aprile 2008 By Paolo Palmas
L’educazione alimentare è uno dei doveri della famiglia, in particolare dei genitori. A questi ultimi spetta il compito di trasmettere le corrette abitudini, che saranno alla base dei comportamenti alimentari futuri…
Sappiamo quanto siano rilevanti le modalità di nutrimento di ciascuno di noi: buone abitudini alimentari aiutano a stare meglio, a prevenire disturbi e malattie, già a partire dall’infanzia.
Numerosi studi clinici hanno dimostrato un aumento di disturbi e malattie nelle quali le pratiche alimentari hanno una indubbia responsabilità.
Quando parliamo di disturbi alimentari, non ci si riferisce necessariamente alle due realtà estreme che sono l’anoressia e la bulimia, oggi ampiamente diffuse sia nelle femmine che nei maschi adulti e bambini, ma ci si riferisce anche a tutti quei comportamenti che possiamo classificare come “disordini alimentari”.
Al fine di prevenire l’inasprimento di questi disordini, trasformandoli in veri e propri disturbi o malattie, è possibile intervenire con azioni educative mirate, finalizzate al trasferimento di conoscenze, in relazione alle principali norme comportamentali, nutrizionali da assumere nel corso della propria vita.
Gli alimenti sono fonte di energia, sviluppo e mantenimento dell’organismo umano per tutto il corso della propria vita, necessita quindi di un’educazione specifica, troppo spesso trascurata, quasi come se fosse scontata e naturale…la realtà oggi ci dimostra il contrario.
Trova ampio spazio una “pedagogia dell’alimentazione” che sappia trasmettere sin dalla più tenera età in modo ludico e divertente un buon approccio al cibo, attraverso giochi, percorsi, letture e tutto ciò che la didattica offre per sostenere questo importante compito, in ausilio ai genitori. I genitori in primis sono chiamati a questa missione e devono essere sostenuti e guidati in modo semplice e lineare.
Troppo spesso sono abbandonati, tempestati da informazioni discrepanti, spesso contraddittorie. Inoltre, ai primi segnali di disagio del bambino vi è la tendenza sempre più diffusa alla medicalizzazione, all’uso “facile” del farmaco, della pillola che risolve…
I genitori devono essere messi a conoscenza della possibilità di intervenire prima, con metodi pedagogici efficaci che non hanno la presunzione di “risolvere” ma di affrontare il problema in modo consapevole e con strategie di intervento educativo, degne di considerazione e rispetto.
Siamo tutti invitati a riflettere su questo tema così complesso come la nutrizione per dare risposte il più possibile complete, senza esclusioni, poiché solo una visione integrale dell’argomento in questione può fornire un aiuto concreto, soprattutto ai genitori che troppo spesso sono confusi e disorientati. E’ necessario che questi ultimi sappiano dove rivolgersi, dove informarsi, dove trovare i servizi di cui hanno bisogno, quali sono i servizi offerti…
Per fare questo sono nate da tempo varie Associazioni, siti internet , forum di discussione on-line e altro ancora…diamo un benvenuto a tutte queste realtà che in diversa misura rappresentano un sostegno alla genitorialità, un aiuto di cui oggi abbiamo molto bisogno.
Sonia Pagliarino, staff Nutrifood