Rischio tumorale con selenio ad alte dosi?

13 Maggio 2008 By Paolo Palmas
Il selenio è un oligoelemento essenziale nel combattere lo stress ossidativo cellulare; è stato documentato un suo ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e nel rafforzamento delle difese immunitarie. In associazione con la vitamina E, esercita inoltre un ruolo efficace contro i radicali liberi tossici.
Tuttavia, in un recente studio pubblicato su Archieves of Internal Medicine, si è osservata un’associazione non lineare tra livelli plasmatici di selenio e mortalità per cancro, in particolare a concentrazioni ematiche superiori a 150 ng/ml. Lo studio è stato condotto su un campione di 13887 adulti, monitorati per un massimo di 12 anni; nei soggetti che presentavano concentrazioni di selenio superiori alla media (125,6 ng/ml), si è documentato un più basso rischio di mortalità per qualunque malattia, ma a livelli superiori a 150 ng/ml si è verificato un aumento della mortalità totale, ed in particolare relativa ad eventi tumorali. Non si è dimostrata invece alcuna associazione tra i livelli di selenio e la mortalità per incidenti cardiovascolari.
I risultati ottenuti da questo studio dimostrano quindi, da un lato, l’effetto protettivo del selenio, almeno fino a valori sierici compresi tra 125 e 150 ng/ml, dall’altro però ne attribuiscono una possibile tossicità ad alte dosi.
Si ricorda che le principali fonti di selenio alimentare sono i cereali integrali, i formaggi, la carne ed il pesce; il regno vegetale ne fornisce quantità variabili, in relazione alla disponibilità presente nei terreni di coltura.
E’ bene sottolineare che il lavoro in questione si riferisce ad un campione di popolazione degli Stati Uniti, in cui è noto che l’apporto quotidiano di selenio va ben oltre le dosi raccomandate.
Come già ampiamente espresso da Nutrifood in altri articoli, la variabilità nell’introduzione alimentare costituisce una delle principali regole di prevenzione, non solo perché rallenta l’insorgenza di intolleranze alimentari, ma anche perché diminuisce il rischio di sovraccarichi tossici.
Staff Nutrifood.