Nuovi riscontri a favore del caffè
2 Giugno 2008La relazione tra consumo di caffè e malattie cardiovascolari, un tempo sostenuta da diverse categorie sanitarie, negli ultimi anni ha subìto un deciso ridimensionamento, al punto da riconoscere alla bevanda più consumata al mondo inaspettate proprietà preventive.
Nutrifood ha già documentato l’efficacia del caffè nella prevenzione di alcune malattie, in particolare a livello epatico e neurologico. E’ sempre più chiaro in Letteratura che la caffeina ed altri polifenoli contenuti nel caffè esercitano un ruolo protettivo a livello neuronale, ostacolando la tossicità indotta da sostanze amiloidi responsabili, per esempio, del declino cognitivo spesso osservato nei soggetti anziani. Analogamente, a livello epatico, è stata documentata la riduzione di casi di epatocarcinoma in concomitanza di un moderato consumo (2-4 tazze al giorno) di caffè.
Un nuovo studio olandese (Arterioscler. Thromb. Vasc. Biol. 2008; 28:1018-1023) rinforza i dati positivi sull’assunzione di caffè, documentando una ridotta calcificazione coronarica in soggetti anziani moderati consumatori. La ricerca ha coinvolto 1570 persone sane, uomini e donne, la cui tendenza a bere caffè è stata rilevata attraverso la compilazione di un questionario; l’associazione tra ridotta calcificazione coronarica e maggior consumo di caffè è stata osservata in entrambi i sessi, ma si è manifestata con maggior evidenza nelle donne che riferivano una moderata (3-4 tazzine al giorno) o alta (oltre 4 tazzine) assunzione di caffè. Va inoltre detto che i risultati sono stati adeguati tenendo conto delle altre variabili influenti sulla patologia coronarica, tra cui l’indice di massa corporea, l’età, l’abitudine al fumo, il grado di istruzione e l’abuso di superalcolici.
Benchè siano necessari ulteriori approfondimenti per confermare i risultati pubblicati, nel prossimo futuro non è impensabile poter immaginare di far prevenzione coronarica seduti al bar consumando un caffè con gli amici e i colleghi.
Staff Nutrifood.