A tavola la ricetta anti-cancro
5 Luglio 2007Che la prevenzione cominci con il miglioramento della condotta alimentare è ormai un dato sempre meglio conosciuto; un recente lavoro pubblicato sul Journal of Clinical Investigation dimostra l’importanza dell’introduzione con la dieta di acidi grassi polinsaturi, soprattutto omega-3, per il controllo del carcinoma prostatico. Gli acidi grassi in questione si trovano soprattutto nel pesce, ed in particolare nel salmone e nel pesce azzurro (sarde, aringhe, sgombri, acciughe per esempio, ma anche tonno, anche se le evidenze di una sua possibile contaminazione da mercurio lo sconsiglierebbero) e la loro azione protettiva sull’apparato cardiovascolare, sul tessuto nervoso e a livello cutaneo è nota da tempo.
Lo studio, condotto su topi geneticamente modificati affinchè sviluppassero un cancro prostatico, ha evidenziato una riduzione della crescita tumorale, un rallentamento della progressione istopatologica della lesione e una maggior sopravvivenza nei topi sottoposti a dieta ricca in omega-3. Benché i risultati dimostrati siano stati ottenuti su un campione di cavie, e quindi necessitino di ulteriori conferme, soprattutto sull’uomo, ci pare interessante sottolineare come l’interazione della dieta con la genetica acquisisca un particolare rilievo nel cancro della prostata.
In tal senso ci sembra utile concludere ribadendo l’importanza dell’aspetto nutrizionale nella prevenzione delle malattie, soprattutto di quelle a carattere degenerativo; la conoscenza e la modulazione dei fattori nutrizionali è oggi, sempre più, un aspetto da cui non si può prescindere.
Staff Nutrifood.