La cancerogenicità dello zucchero
20 Ottobre 2008
E’ ormai nota a tutto il mondo scientifico internazionale l’importanza di un programma nutrizionale che miri al controllo dell’indice glicemico e, soprattutto, del carico glicemico indotto dalla routine alimentare. La conseguente maggior secrezione di insulina, protratta nel tempo, è considerata oggi uno dei principali responsabili del mantenimento di uno stato infiammatorio cellulare. Un importante studio svedese, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha documentato una più alta incidenza di cancro al pancreas con il maggior consumo di zucchero aggiunto (al caffè, al the, ai cereali, ecc) e di alimenti dolcificati a livello industriale (come bibite, succhi, merendine, ecc). Sono state analizzate le abitudini alimentari di quasi 78.000 persone, uomini e donne, di età compresa tra 45 e 83 anni, in assenza di diagnosi di cancro o con storia diabetica in atto; i partecipanti allo studio sono stati seguiti per oltre 7 anni. Durante questo periodo sono stati identificati 131 casi di cancro pancreatico, tutti associati con un maggior consumo di zuccheri aggiunti, bibite dolcificate, succhi di frutta e dolciumi industriali.
Nutrifood ha già trattato in altri articoli il problema delle malattie croniche favorite da una minima ma persistente infiammazione. Le stesse intolleranze alimentari, ipersensibilità oggi in crescente aumento nella popolazione, sono considerate da molti autorevoli immunologi fattori in grado di mantenere un’infiammazione persistente a livello cellulare, e quindi potenzialmente in grado di favorire molti processi morbosi. E’ più che mai necessario, nell’attuale contesto ambientale, attuare un serio programma alimentare di prevenzione, in cui gli alimenti vengano combinati tra loro in maniera congrua, al fine di stabilizzare la glicemia e ridurre i disastrosi effetti della conseguente e prolungata increzione di insulina.
Staff Nutrifood