Gli effetti del pesce sul peso e l’infiammazione
15 Luglio 2010Negli ultimi anni si è consolidata la forte relazione tra malattie degenerative ed obesità; il tessuto adiposo costituisce una fonte importante di cellule ad attività infiammatoria, le quali, se non modulate, possono alterare la struttura del tessuto colpito fino a danneggiarlo in modo irreparabile. In condizioni di estremo sovrappeso ed obesità, viene inoltre favorita la cosiddetta “resistenza all’insulina”, condizione biologica caratterizzata da una sempre più bassa risposta dei recettori cellulari periferici all’azione di quest’ormone; al fine di garantire un’adeguata riduzione degli zuccheri nel sangue, il pancreas endocrino è obbligato ad aumentare la produzione di insulina, la quale ha conseguenze metaboliche non trascurabili. Si ricorda che tra le condizioni associate ad aumento della resistenza insulinica vi sono, oltre l’obesità, patologie come il cancro, le malattie cardiache, il diabete di tipo 2, l’ipertensione e la policistosi ovarica. Oltre ad aumentare la produzione di fattori infiammatori, l’aumento non controllato dell’insulina favorisce l’immagazzinamento delle calorie sotto forma di grassi, impedendo al tempo stesso il loro rilascio dal tessuto adiposo per la produzione di energia cellulare.
In questo contesto si colloca un interessante studio pubblicato nel mese di giugno (Eur J Clin Nutr. 2010 Jun 16) in cui viene documentata l’importanza del consumo di pesce ad elevato contenuto di acidi grassi a lunga catena della serie omega-3 nel modulare l’attività antinfiammatoria, interferendo con il metabolismo dell’acido arachidonico. Per 8 settimane sono state osservate 324 persone, di età compresa tra 20 e 40 anni e con indice di massa corporea tra 27,5 e 32,5 (si ricorda che un BMI tra 25 e 30 definisce un soggetto sovrappeso, oltre 30 francamente obeso), a cui sono stati assegnati 4 profili dietetici ipocalorici, simili per la composizione dei macronutrienti ma caratterizzati da livelli diversi di omega-3 (controllo 0 gr/die, pesce magro 0,3 gr/die, olio di pesce 1,3 gr/die, salmone 2,1 gr/die). Al termine dell’osservazione si è dimostrata la riduzione del peso corporeo e degli indici infiammatori misurati ( Proteina C Reattiva, Glutatione riduttasi, Interleuchina-6, PGF 2 alfa) in tutti i partecipanti allo studio, ma la correlazione tra dieta e diminuzione dei markers infiammatori si è rivelata particolarmente evidente nella dieta a base di salmone e in quella a base di merluzzo.
Staff Nutrifood.