Indice glicemico e distribuzione del grasso nei bambini
18 Settembre 2010Negli ultimi anni si è prepotentemente fatta strada l’associazione tra consumo di alimenti ad alto impatto glicemico e sovrappeso; questo dato ha un suo razionale scientifico nell’alterazione del controllo dell’insulina, la cui mancata modulazione favorirebbe più rapidamente fenomeni di accumulo adiposo ed infiammazione cellulare.
Un recente studio di matrice italiana (Nutr Metab Cardiovasc Dis 2010 Jul 29), svolto nell’ambito del progetto ARCA, ha potuto evidenziare su una popolazione di bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, e osservati per circa 12 mesi, un’associazione diretta tra consumo di pasti ad alto indice glicemico e aumento dell’indice di massa corporeo (BMI) e della circonferenza vita. In particolare, l’associazione è risultata più evidente per la distribuzione centrale del grasso corporeo, con aumento significativo dell’adiposità addominale.
Questo lavoro evidenzia, se ancora ve ne fosse bisogno, l’importanza di un programma di educazione alimentare in cui il controllo della risposta ormonale al cibo introdotto rappresenta una delle principali variabili da monitorare, liberandosi così dal superato modello a controllo calorico, che mantiene una sua efficacia nei casi di grave obesità, ma che può evidenziare dei limiti nella maggior parte degli individui in sovrappeso.
Limitare gli alimenti ad alto indice glicemico e saperli combinare e collocare nella giornata nel modo giusto costituisce certamente uno dei principali modelli di prevenzione nutrizionale; questo è ancor più rilevante nell’infanzia e nell’adolescenza, epoche della vita in cui si ha la possibilità di ridurre il rischio futuro di malattie importanti come diabete e patologie cardiovascolari, fortemente correlate con il sovrappeso o la franca obesità.
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup