Vaccini sotto inchiesta: quali verità?

1 Aprile 2014 By Paolo Palmas
Nelle ultime settimane alcuni tra i più noti quotidiani del Paese hanno ripreso un tema scottante per la sanità pubblica e per il benessere dei cittadini: i vaccini, così tanto caldeggiati dalla medicina accademica e raccomandati in ogni angolo del globo, sono davvero sicuri? Fino a che punto la salute degli individui è davvero “preservata”?
La domanda che circola insistentemente nelle famiglie di tutto il mondo solleva non poche riflessioni, e riporta alla ribalta alcuni dubbi circa la sicurezza del protocollo vaccinale, benché l’Organizzazione Mondiale della Sanità continui a negare relazioni tra vaccini e diabete, cancro, sindromi demielinizzanti, autismo o allergie.
Il recente fascicolo aperto dalla Procura di Trani, in Puglia, contro ignoti per lesioni colpose gravissime, dopo che a due bimbi è stata diagnosticata una sindrome autistica da insorgenza vaccinale, fa solo seguito ad una sentenza con la quale il Tribunale di Rimini condannò nel 2012 il Ministero della Salute a risarcire la famiglia di un bimbo che avrebbe contratto l’autismo proprio in seguito alla vaccinazione.
Ricordiamo che l’incidenza dell’autismo, per esempio, riguarda 6 bambini ogni 1000 nuovi nati, ed è esponenzialmente cresciuta, come dimostrano i dati epidemiologici, contestualmente all’avvento delle vaccinazioni di massa.
Un interessante editoriale del Dr. Elio Rossi, apparso sul numero di febbraio 2014 del mensile Medicina Naturale, quindi in anticipo rispetto all’episodio di Trani, riporta la notizia di una recente sentenza del Tribunale di Ferrara (non ancora resa pubblica) che obbliga il Ministero della Salute a indennizzare la famiglia di un militare deceduto a causa di un linfoma nel 2002, a soli 22 anni, di cui si è dimostrato il nesso causale con i vaccini “somministrati con tempi, modalità e controlli sbagliati”. Secondo autorevoli esperti, intervistati nell’occasione, il problema potrebbe essere legato non soltanto alla tossicità di questo o quel vaccino, ma anche alla velocità con cui si fanno vaccinazioni a tappeto uguali per tutti.
La domanda allora sorge spontanea; se questo è vero per un soggetto adulto, cosa pensare delle modalità con cui vengono somministrate le vaccinazioni in età pediatrica a bambini che stanno “formando” e preparando biologicamente il loro sistema immunitario? Antidifterica, antitetanica, antipolio, antiepatite virale B, antimorbillo, parotite, rosolia, Haemophilus, pneumococco, meningococco C, varicella vengono normalmente consigliate nei primi mesi di vita a tutti i bambini italiani, sono molto più numerose di quelle praticate ai militari e vengono tutte somministrate, se non contemporaneamente, a brevissima distanza.
La sentenza di Ferrara dunque mette in discussione il cardine stesso della medicina preventiva; non sarebbero da rivedere le norme che riguardano le pratiche vaccinali?
 
 
Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup Servizi