Telomeri, dieta e longevità
23 Febbraio 2015I telomeri, sequenze di DNA poste alle estremità dei cromosomi, hanno la funzione di proteggere questi ultimi e garantirne la funzionalità; con l’avanzare dell’età i telomeri tendono ad accorciarsi, esponendo gli individui ad un maggior rischio di sviluppare malattie croniche e degenerative, e ad una riduzione dell’aspettativa di vita.
Da tempo è documentato che una maggior lunghezza dei telomeri si accompagna ad una ridotta morbilità e mortalità e ad un invecchiamento migliore. Il tasso di accorciamento di questi “cappucci protettivi” è fortemente variabile da individuo a individuo, e la dieta costituisce certamente uno dei fattori maggiormente coinvolti in questo processo.
Già in un lavoro pubblicato a ottobre 2013 su Lancet Oncology, l’osservazione di uomini affetti da cancro alla prostata e seguiti per 5 anni dal 2003 al 2007 ha potuto evidenziare un aumento della lunghezza dei telomeri nei soggetti aderenti al programma di miglioramento dello stile di vita, che comprendeva soprattutto una serie di interventi dietetici, la programmazione di attività fisica e l’adozione di pratiche di gestione dello stress.
In un nuovo studio pubblicato online sul British Medical Journal (BMJ. 2014 Dec 2;349:g6674) nell’ambito del Nurses’ Health Study americano, è emerso che la maggior aderenza alla dieta mediterranea è risultata associata a telomeri più lunghi; gli Autori del lavoro hanno analizzato le abitudini alimentari di 4676 donne sane, dimostrando che in generale il miglioramento dello stile nutrizionale si associa a telomeri più lunghi e che il miglior risultato lo si è osservato tra le donne maggiormente aderenti ai criteri della dieta mediterranea.
Come più volte rimarcato da Nutrigroup, l’impatto a basso stimolo infiammatorio caratteristico di questo programma alimentare potrebbe essere alla base dei dati evidenziati; la longevità non può prescindere da scelte alimentari consapevoli.
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionisa, Resp. Nutrigroup