Olio di oliva contro il diabete
15 Agosto 2015Il consumo di olio extravergine di oliva si è dimostrato utile nel ridurre il rischio cardiometabolico e la mortalità in genere; in effetti la buona presenza di acido oleico e di molte sostanze ad attività antiossidante ne costituiscono uno dei cardini della mediterraneità, stile alimentare da tempo considerato un modello da seguire per la prevenzione nutrizionale.
Tuttavia, negli Stati Uniti fino ad ora non era mai stata considerata l’attività di prevenzione verso il diabete di tipo 2, che com’è noto rappresenta una delle principali condizioni morbose associate ad incidenti cardiovascolari.
In un recente studio pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition (Am J Clin Nutr. 2015 Aug;102(2):479-86) sono stati seguiti per oltre 20 anni due gruppi di individui, il primo di 59930 donne sane di età compresa tra 37 e 65 anni, il secondo di 85157 donne di età compresa tra 26 e 45 anni; tra le persone che consumavano più di 8 grammi di olio al giorno (oltre 1 cucchiaio al dì) si è dimostrata una significativa riduzione del rischio di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a coloro che utilizzavano burro e margarine nelle loro abitudini quotidiane. E’ stato interessante evidenziare che l’effetto di protezione è risultato associato non soltanto all’olio di oliva assunto come condimento personale, ma anche a quello utilizzato nella preparazione di altri cibi, come pane, grissini e prodotti da forno, quasi a dimostrare un effetto “potenziante” rispetto alla dose introdotta.
I dati riscontrati permettono quindi di ipotizzare, al pari di altri fattori, un ruolo importante dell’olio di oliva anche nella prevenzione del diabete di tipo 2; al bando dunque i calcoli calorici, e via libera ad uno dei capisaldi della dieta cretese, madre di tutta l’alimentazione mediterranea.
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup