Cervello più giovane con la dieta mediterranea

10 Novembre 2015 By Paolo Palmas
I benefici di uno stile alimentare aderente al profilo mediterraneo sono da tempo associati a maggior longevità e benessere; vegetali freschi e colorati, olio di oliva ed un importante consumo di pesce (e non cereali, come impropriamente si ritiene nell’immaginario collettivo) rappresentano le basi costituenti di questo regime nutrizionale, originario dell’isola greca di Creta, ormai collocato al centro del “progetto benessere” da tutta la comunità scientifica.
Oltre alla riduzione del rischio tumorale e cardiovascolare, lo stile alimentare mediterraneo procura benefici anche a livello cerebrale; è quanto conferma un recentissimo lavoro pubblicato su Neurology (Gu Y. et al, Neurology 2015 Oct 21), in cui sono stati analizzati volume e spessore delle strutture cerebrali in un gruppo di partecipanti allo studio a differente stile alimentare.
Il lavoro ha coinvolto una coorte multietnica di 674 anziani senza demenza, uomini e donne di età media di circa 80 anni, seguiti in funzione dello stile alimentare mantenuto; attraverso tomografia computerizzata e risonanza magnetica ad alta risoluzione sono stati studiati il volume totale del cervello, quello della materia grigia e della materia bianca, e lo spessore medio della corteccia cerebrale.
Incrociando i dati con la maggior o minor aderenza al profilo alimentare di tipo mediterraneo, è emerso che tra le persone maggiormente “fedeli” a questo tipo di dieta si sono osservati un volume cerebrale ed uno spessore della corteccia più elevati rispetto al gruppo meno orientato alla mediterraneità; in particolare l’associazione è risultata più marcata tra coloro che consumavano più alte quantità di pesce, confermando così dati già noti in ambito nutrizionale relativamente all’efficacia degli acidi grassi della serie omega-3 anche sulle strutture cerebrali.
La dieta mediterranea sembra inoltre correlata ad una minor atrofia cerebrale; i valori riscontrati sui cervelli dei soggetti nutrizionalmente virtuosi appaiono infatti sovrapponibili a quelli documentabili in persone di 5 anni più giovani.
           
Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup