Intestino permeabile, patologia dilagante

28 Marzo 2016 By Paolo Palmas
La sindrome da intestino permeabile, definita Leaky Gut Syndrome, è una condizione clinica caratterizzata dall’aumento anomalo della permeabilità della mucosa intestinale al punto da rendere accessibile il passaggio nel circolo sanguigno di tossine, batteri, funghi ed altre entità macromolecolari che in condizioni fisiologiche non dovrebbero attraversare questa “barriera di protezione”.
L’epitelio intestinale è fisiologicamente costituito da cellule strettamente legate tra loro attraverso giunzioni che le saldano (giunzioni serrate, tight junctions), che hanno il compito di impedire l’ingresso agli agenti indesiderati, consentendo al contempo il passaggio ai nutrienti, che vengono così riassorbiti e riversati nel flusso sanguigno per esser poi veicolati in tutto l’organismo; il ruolo principale di queste giunzioni è dunque quello di “filtrare” ciò che può entrare e ciò che invece deve esser allontanato, ed è intuitivo immaginare come l’alterazione dell’integrità di questa struttura ne provochi un’anomala permeabilità, favorendo il passaggio di sostanze tossiche.
Infezioni batteriche, micosi, acidosi, disbiosi, intolleranze alimentari, abuso di farmaci, stress, regime alimentare errato sono solo alcune delle cause che possono determinare un’alterazione della barriera difensiva intestinale; il conseguente passaggio attraverso la mucosa danneggiata di aggregati proteici (peptoni) e di altre entità macromolecolari nel sistema circolatorio può innescare una reazione immunitaria, a cui segue la comparsa di uno stato infiammatorio anche sistemico che può coinvolgere a distanza diversi organi e apparati. Disturbi gastrointestinali (gonfiore addominale, disbiosi, alterazioni dell’evacuazione), autismo, ansia e depressione (è noto che Sistema Nervoso Centrale e Immunitario sono in collegamento tramite neuropeptidi), dermatiti, dolori muscolari e articolari, variazioni della funzionalità tiroidea, sono solo alcuni dei sintomi connessi alla presenza di questa condizione. I fenomeni di “malassorbimento” determinano inoltre una carenza di minerali e vitamine importanti, come zinco, ferro e vitamina B12, il cui depauperamento deve esser trattato.
L’infiammazione intestinale, e poi sistemica, sostenuta dall’assorbimento sproporzionato di antigeni indesiderati, può condurre a difetti immunologici anche in altri organi, favorendo la comparsa di malattie autoimmuni, tra cui diabete di tipo1, celiachia e tiroiditi.
Il trattamento dell’intestino permeabile non può prescindere da un’alimentazione corretta e bilanciata, a basso impatto infiammatorio, e con il recupero di eventuali intolleranze individuali; l’utilizzo di alimenti ricchi di glutammina (tra cui frutta secca, carne cruda, salmone, uovo, insalate a foglia verde) stabilizza le giunzioni e riduce l’infiammazione, mentre il consumo di frutto-oligo-saccaridi (FOS) reperibili in quantità per esempio nei topinambur e nella cicoria garantisce il buon apporto di inulina, un polisaccaride ad azione prebiotica. La liquirizia (ad azione favorente la mucogenesi) in grado di proteggere la mucosa dall’eccessiva acidità, lo zinco, minerale che stimola la rigenerazione del tessuto danneggiato, e lo zenzero, potente antinfiammatorio e antibatterico, sono tra gli altri componenti utili a ripristinare l’integrità dell’epitelio danneggiato e a migliorare il corredo di sintomi connessi a questa patologia.
                                     
Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup