Arterie a rischio con trigliceridi alti
14 Febbraio 2017I trigliceridi, esteri del glicerolo, sono molecole lipidiche che costituiscono una “riserva energetica” per l’organismo, e la loro concentrazione nel sangue dipende principalmente dallo stile di vita e dalle scelte alimentari, aumentando pericolosamente con il consumo inadeguato di carboidrati, grassi e alcol.
Attualmente, nel mondo occidentale, l’uomo tende a consumare più cibo di quanto realmente necessiti alla sua sopravvivenza biologica, ed il “surplus” energetico viene dunque trasformato in grasso di riserva ed immagazzinato nei trigliceridi.
In un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine (N Engl J Med 2016; 374:1134-1144) gli Autori hanno identificato tre varianti genetiche associate ad un aumento del rischio di infarto; secondo gli scienziati, i tre geni ANGPTL4, LPL e SVEP1, regolerebbero il metabolismo dei grassi inducendo i trigliceridi in questo caso, e non il colesterolo, ad accumularsi nelle arterie, contribuendo quindi alla formazione di placche ateromasiche che sono alla base dello sviluppo dell’infarto miocardico.
Si ricorda che, oltre ad una efficacie attività di prevenzione nutrizionale, anche la supplementazione con acidi grassi della serie omega-3 e una moderata ma costante attività fisica, sono strumenti potentissimi per controllare i rialzi dei trigliceridi ed abbattere il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup